Tuesday 15 January 2008

La svamp

Svamp e' una friulana carina, riccia, con la erre moscia, un po' rincoglionita.

Svamp ogni giorno mi fa le stesse domane a cui io do' sempre le stesse risposte. Piu' che altro i miei modi da gentili e accondiscendenti che erano qualche mese fa stanno diventando sempre piu' pericolosamente incazzosi e il volume della mia voce, chiaramente irritata, si e' alzato di qualche decibel.

Dopo che le ho risposto Svamp mi guarda con aria interrogativa e ripete, simulando modi e tono, esattamente cio' che NON ho detto.

Oggi ero in bagno che e' un po' la mia zona relax in cui mi rifugio quando ho bisogno di due minuti di solitudine perche' almeno li' non mi possono raggiungere; considerato che quando arrivo in bagno mi hanno gia' fermato in tre potete capire che e' una meta agognata ed e' con una certa soddisfazione che mi calo, seduta sulla tazza, nella parte di Magda, mi aiutano le origini piemontesi e molti motivi per non farcela piu'. Fino ad oggi credevo fosse la mia oasi privata, quella in cui nessuno ti puo' raggiungere. Fino ad oggi.

Oggi, per inciso, non mi stavo rilassando ma stavo facendo quello che piu' o meno ogni essere umano a cadenza piu' o meno regolare fa in bagno. Mi sono appena seduta quando mi sento chiamare.

"Sole"
"si'"
"sei in bagno!"
(sei perspicace eh?)
"e' successo qualcosa?" domando con una punta di ansia nella voce. Immagino che per venirmi a cercare in bagno la situazione sia veramente molto critica e molto grave.
"c'e' uno che ti vuole al telefono"
(ah ecco, si', una cosa nuova in effetti per una che passa meta' della sua giornata al telefono)
Stringendo le chiappe "Eh, Svamp, sono in bagno"
"Ah, va bene... no sai, sono venuta a cercarti perche' non sapevo se eri in bagno o in pausa"

Ora, mi dite che differenza c'e'? Non posso essere in pausa in bagno? Mi rendo conto che per Svamp e' troppo, le sue sinapsi non ce la possono fare.

Finisco cio' che stavo facendo, mi lavo le mani, i denti, mi metto il rossetto. Torno alla mia scrivania, sono trascorsi almeno 10 minuti.

Svamp mi si avvicina e mi dice "Posso passarti il cliente?"
"Ma e' quello di prima?"
"Si', gli ho detto di aspettare che tanto non eri in pausa."

Svamp, sei una grande.

Il bulgaro

Oggi ho deciso di inaugurare la sezione dei colleghi strambi. Il bulgaro un po' strambo lo e' diciamocelo.

Il bulgaro e' arrivato lo scorso Novembre da Sofia per seguire i training nella nostra sede. In realta' si chiama Alessandro ed e' di Milano ma ormai tra di noi e' soprannominato il bulgaro, forse perche' non lo consideriamo proprio dei nostri. Oserei dire a ragione.

Dal giorno prima che arrivasse ci siamo posti tutti la stessa domanda: perche' una persona sana di mente dovrebbe accettare di andare a lavorare a Sofia, da Milano, per 500 euro al mese? Poi e' arrivato e tutto e' stato chiaro.

A scanso di equivoci ci ha voluto dare la conferma che "figa, a Sofia e' pieno di gnocca".

Una certa pinguetudine, barba incolta che non ricorda nemmeno minimamente Mickey Rourke nei suoi giorni migliori ma piuttosto un ex carcerato. Nessuno si stupirebbe di scoprire che c'e' una taglia sulla sua testa. Soprattutto da che, il secondo giorno, si e' presentato con un occhio nero.

Il bulgaro parla con un accento milanese molto spiccato, tanto spiccato che pensi che in realta' sia un inviato di Zelig che forse vuole girare una puntata sui lavoratori delle grandi aziende.

Il primo giorno si e' presentato dal mio collega: "ue', sei tu il ti-el (TL, team leader ndA), allora se te che gestisci il business qui". Poi facendosi vicino e sussurrando ha aggiunto "Non so se lo sapete ma gira voce che vogliono spostare il business da qui a Sofia". Stuporone!!! Bulgaro, ma te non sei un agente di helpdesk tecnico, te sei evidentemente un agente segreto. Un po' ritardato, infatti noi lo sappiamo da luglio.

Quando arriva al mattino ti saluta con un bel "yo zio, yo zia".

A me che sono l'altra Tiel riserva un "ue', amore, come va?". Una privilegiata insomma.

Il bulgaro un giorno che aveva l'influenza ha mandato una mail dicendo che yo lui era ammalato easy che immagino voglia dire che non era molto ammalato. Ha concluso l'email con un "keep it real". In effetti non era molto ammalato, il giorno dopo era qui di nuovo a molestarci con la sua presenza.

Lui e' un uomo che non deve chiedere mai, infatti fa sempre come cazzo pare a lui. Se gli dici di fare una cosa lui ne fa un'altra, possibilmente sbagliata.

Il nostro e' un helpdesk, rispondiamo a chiamate tecniche. Lui dovrebbe ascoltare i colleghi e imparare. Ma come ho detto fa come cazzo pare a lui e allora nessuno lo vuole in ascolto. In teoria dopo due mesi dovrebbe anche prendere le chiamate ma anche li', nessuno vuole perche' lui anziche' dare il suo nome quando risponde da' il nome del suo buddy e poi spara cazzate. Un genio.

Da E. e da M. dobbiamo tenerlo lontano perche' potrebbe scatenarsi qualche rissa; si dice ed e' vero, che una sera abbia tirato 20 € in faccia a due ragazze polacche amiche appunto di E. ed M. che non gradivano le sue attenzioni chiamandole "Bitch". Un signore.

Il bulgaro stamattina e' venuto da me e mi ha comunicato che lui il 31 gennaio torna a Sofia; mi e' venuta in mente la scena de "Il ciclone", quella in cui Ceccherini scrive, artisticamente "Dio c'e', ora c'ho le prove"

Il problema semmai sara' che io andro' a Sofia pochi giorni dopo di lui, a tempo per ora indeterminato. E lui sara' li'.

Keep it real.

Thursday 20 December 2007

Buon Natale

Mancano cinque giorni al Natale, ogni volta che vado in bagno ci vado con un po' di apprensione. C'e' una vocetta che mi dice che forse, magari, puo' darsi che stavolta ce l'abbiamo fatta e che fra nove mesi saremo in tre... o quattro, chissa'.
Ma c'e' anche la vocetta maligna della ragione che mi tiene coi piedi per terra e mi dice di non illudermi, che sarebbe un regalo di Natale troppo bello per essere vero e queste sono cose che accadono solo nei films e qualche volta nella vita reale delle persone molto fortunate.
Ma come dice Mirko "comunque vada sara' un successo".
Intanto ascolto stupide canzoncine di Natale che mi suonano in testa tutto il giorno e mi commuovo un po', mi godo questi sbalzi d'umore come un buon segno e aspetto di vedere come va a finire.


Vi auguro un bellissimo Natale che vi porti tutto cio' che volete e che sognate e vi dedico un sorriso con tutto il mio amore.

Vi lascio anche con una canzone che ascoltavo sempre da bambina e che mi ritorna in mente ogni anno a Natale. Faceva cosi:

Buon Natale, Buon Natale
ma che sia quello buono
che ti porti un sorriso e la gioia di un dono
sotto l’albero stanco di frutta e di mele
è un Natale più bianco se viene la neve e se brilla una stella cometa lassù vorrei tanto ci fossi anche tu.
Buon Natale, Buon Natale

ma che sia quello vero e poi zucchero e miele
e un augurio sincero
per un giorno di festa e di felicità
per ognuno che resta e per chi se ne va
e adesso mi chiedo fra tanti perché
è Natale e non sei qui con me.
Buon Natale, Buon Natale

canterò una canzone Buon Natale, Buon Natale
qui va tutto benone
specialmente se scrivi due righe per me
e se torni c’è ancora un regalo per te e chissà se ritorni, se resti, se vai
è Natale se tu tornerai.


BUON NATALE!

Tuesday 13 November 2007

BUON GIORNO!

AVVERTENZE
~Il contenuto di questo post e' altamente volgare, pregasi astersi anime pie ~

Sono uscita di casa alle 7.45.
Ci ho messo un'ora e mezza a fare una fottutissima manciata di chilometri in autobus perche' i fottuti autisti del Dublin Bus sono in sciopero. In piu' ho dovuto farmi altri 25 fottutissimi minuti a piedi per arrivare al fottuto lavoro. Durante la camminata ho pensato bene e fottutamente di cadere.
Faceva un freddo porco e avevo una fame fottuta.
Sono entrata a lavoro in ritardo di un'ora e 10 pensando che ormai che c'ero potevo fare una fottuta colazione.
Ho infilato la fottuta tessera nella fottuta macchinetta per ricaricarla e il chip... si era fottuto!
Sono andata alla fottuta reception per chiedere una nuova fottuta tessera, me la daranno domani.
E io oggi cosa mangio? I cazzi?

I hate Dublin fuckin' Bus. E' tutta colpa loro, se sono in ritardo, se sono caduta, pure se il chip e' fottuto perche' sicuramente si e' smagnetizzato a causa del campo magenitco negativo che emanavo per quanto ero incazzata. E voglio solo andare a casa, mettermi in ginocchio sul letto, affondare la testa nel cuscino e piangere a culo ritto imprecando contro il governo. Tutti i governi del mondo, sopratutto quello del Dublin Bus se ne ha uno. E se non ce l'ha farebbe meglio a trovarlo perche' i loro autobus fanno schifo, gli autisti sbagliano strada ed e' tutta una merda.

Solo dopo aver pianto e imprecato staro' meglio... il problema e' che sono solo le 10 del mattino e non saro' a casa prima delle 18.30.

I HATE DUBLIN FUCKIN' BUS!!!!

Monday 12 November 2007

PERCHE'...

... una cristiana deve lavorare con una bella ma stupida? Perche' detta bella ma stupida e anche un po' rincoglionita si deve ricordare alle 16.30 che per domani mattina alle 10 ha bisogno di tutti i leavers form per inglese e olandesi quando lo sapeva probabilmente da mesi o, a voler essre generosi, settimane?
Perche' io che lavoro per gli italiani e sono stata presa in prestito dal team inglese mi trovo ora a compilare i leavers form dei sopracitati olandesi dai nomi impronunciabili?
Perche' riesco sempre a infilarmi nelle situazioni piu' merdose?

Alla prossima puntata.

Un saluto dalla vostra inviata che da Plutone stasera lancera' meteore sulla casa della bella ma stupida.

Tuesday 6 November 2007

Lettera a D.G.

Ciao D.G., non ti spiace se ti chiamo Diego vero? Non lo so come ti chiami veramente, sul giornale non era scritto ma mi piace immaginare che ti chiami cosi'.

Quattordici anni Diego; penso a quel che facevo io a quattordici anni. Telefonavo alle amiche per ore, andavo in giro per il paese sperando di incontrare il ragazzo che mi piaceva, mi alzavo presto al mattino per andare a prendere Roby alla fermata dell'autobus cosi' poi facevamo il pezzo di strada per andare a scuola insieme.

A quattordici anni ero in prima superiore e so che allora non vedevo l'ora di avere 18 anni, una macchina, un diploma, di andare a Londra - chissa' perche' ma pareva una tappa essenziale della mia vita - e poi di diventare insegnante, no veterinaria ma magari anche dottoressa e chissa' quanti altri sogni ad occhi aperti.

A quattordici anni mettevo i jeans strappati e le scarpe troppo grandi e mi piaceva andare a scuola e trovare ogni mattina i miei amici.

A quattordici anni guardavo la tv in bianco e nero nella mia stanza quando c'era anche Roby a dormire da me dopo che eravamo andate a mangiare la pizza con 10mila lire in tasca.

A quattordici anni non vedevo l'ora di andare in gita, eravamo andati a Mantova, me lo ricordo bene.

A quattordici anni ridevo, ridevo sempre, ridevo per tutto, ridevo come una scema.

Si' Diego, qualche volta piangevo, qualche volta ero triste e litigavo con Roby e anche con mia mamma e mi sentivo un'incompresa e quel mio corpo da grande cozzava con la mia testa ancora da bambina ma perlopiu' la vita mi sembrava una bella cosa e sentivo di poter spaccare il mondo.

A quattordici anni la vita sembra che non finira' mai e si hanno progetti e sogni e speranze e tutto cio' che si vuole e' cambiare il mondo.

Perche' ti sei arreso Diego, perche'? Perche' nessuno ha ascoltato il tuo dolore, perche' nessuno ha capito che la tua, di vita, non era ne' bella ne' felice? Dove siamo noi grandi quando succedono queste cose, eh Diego? Dove stiamo sbagliando Diego? Che cosa stiamo facendo a questo mondo che si ammala ogni giorno un po' di piu'?

Stiamo qui ad osservare genitori che accusano insegnanti, insegnanti che accusano i genitori e tutti insieme diamo la colpa alla societa' ma nessuno si prende la colpa davvero.

Me la prendo io Diego, tesoro, la colpa.

E' colpa mia e di quelli come me che a quattordici anni volevano cambiare il mondo e che poi il mondo li ha cambiati se tu ora non ci sei piu'.

Mi dispiace Diego, mi dispiace e ti prometto che insegnero' ai miei figli il rispetto, l'amore per le cose semplici, quanto ti arricchisca essere amico di qualcuno diverso da te. Insegnero' loro che a quattordici anni si deve ridere. Ti prometto che li ascoltero', che non li giudichero' e non ridero' dei loro problemi. Ti prometto che faro' in modo che la tua morte e quella di tanti come te che non hanno trovato un amico non sia stata inutile. Ti prometto quanto e' vero che sto sulla Terra che non permettero' loro di far del male a nessuno.

Ti abbraccio Diego, ovunque tu sia ora nessuno ti puo' piu' fare del male.
Un bacio alla tua mamma.

Ciao Diego, ciao.

Monday 5 November 2007

BANNED!

Ebbene si', prima dei trenta sono riuscita ANCHE a farmi bannare da un forum! :o)
Non era nella mia To do list pero' sono riuscita a prendermi una soddisfazione, forse un po' infantile, ma in fondo n0n sono ancora una babbiona!! :o)

Il forum e' Gravidanza on line... si dice che mi fossi iscritta solo per far casino, detto da una che quando distribuivano la diplomazia faceva la fila per restituire il cervello e' tutto dire, mah! :o)

Alzare la testa e' un mio diritto, solo che alla capessa suprema, alla cagna da guardia - Ely66- la cosa non e' piaciuta e l'ho mandato a fanculo... simple like this!

Ma si sa, a me nella vita le cose semplici sono sempre piaciute!

Insomma... mi manca solo la maratona e poi ho fatto tutto! :o)

Buona giornata